dimanche 15 novembre 2015

Compréhension vidéo “Quanto usiamo il francese”




Compréhension vidéo “Quanto usiamo il francese”







Come ogni mattina, al dolce suono del carillon Henriette si sveglia e accende l'abat-jour, apre la finestra che dà sul parterre, si infila il bustier, le culotte, i collants e si lega i capelli in uno chignon, con un foulard.
Per non restare in déshabillé, sopra la lingerie indossa un tailleur beige, e in una nuvola di eau de toilette sceglie tra i bijoux una parure con collier, che le mette in risalto il décolleté.
Dopo aver dato il gourmet al suo bichon frisé, Henriette tira fuori dal garage la coupé - cabriolet, per recarsi alla boutique di una griffe à la page, quando en passant, uno strano déjà -vu , le fa imboccare un cul de sac.
Arrivata alla boutique, Henriette compra un tutu di tulle con pailettesinserti in lamé, e fa colazione con dei beignets, un croissant e una crêpe, prima di recarsi a uno spettacolo di ballo burlesque e cabaret. Si prepara all'ouverture indossando il tutu, e di fronte al pubblico si esibisce in una réverénce, un plié e un arabesque, mah mon dieu! Henriette non ha il physique du rôle per essere un' étoile, e la sua première diventa un exploit di gaffes.
Per riprendersi dalla bruciante défaillance come soubrette, Henriette si concede un pranzo in un bistrot, dove mangia una baguette, delle omelettes al gratin con champignons flambés e per dessert, un profiterole e della crème brûlée, accompagnata da una flûte de champagne, offerta da un somelier col papillon.
Sfoggiando charme e nonchalance, Henriette si allontana senza pagare il conto con lo spirito da vera bohémienne . Si reca quindi allo chalet, dove con il suo savoir faire esercita la professione di cocotte, e il concierge la accompagna in una suite, per un rendez-vous con un noto viveur con il toupet, amante di bondage, che le propone un ménage à trois con un clochard. Ma il povero clochard non può permettersi il cachet di Henriette, e si deve accontentare di toglierle una  guêpière, prima di fare ritorno alla roulotte senza aver soddisfatto le proprie fantasie di voyeur.
Dopo il tour de force con il viveur, Henriette porta i soldi nel caveau, e fa tappa in palestra per cyclette e tapis roulant . Indossa una camicia di chiffon con volants, una longuette bordeau à pois con plissés, e sceglie una pochette in pendant con la longuette, per prapararsi a un tête-a-tête con un gigolo, con cui ha un affaire.
Lui, astuto tombeur de femmes, che lavora come croupier alla roulette del casino,d'emblée, le da forfet. Per superare l'ennesima débacle, Henriette, fa visita al vernissage di un atelier, dove ammira i quadri in trompe l'œil, dipinti en plein air, si concede una manicure, e indossato un gilet di lapin , si reca a una degustazione di nouvelle cuisine, dove riesce a entrare grazie a un passe-partout che si era procurata con un escamotage degno di una femme fatale da film noir. Scegliendo dal menu à la carte, ordina del camemberte, del pâte de foie gras e la specialità dello chef, un trionfo di escargots su un letto di cordons ricoperto da chantilly .Henriette si abbuffa soddisfatta, senza preoccuparsi della silhouette, e giunta a casa trascorre la serata davanti alla tv gustandosi un frappé in una comoda salopette. Guarda una réclame, un drammatico reportage, un vecchio classico d'essai e, sdraiata sulla moquette, si dedica al découpage, al bricolage e fa anche un collage, ritagliando brochures e dépliants .
Terminato il film d'essai, indossa un négligé e con la sua mise molto chic e un po' osée, spegne l'abat-jour, senza perdere il bon ton . C'est la vie  Henriette, cadere nei clichés per sfuggire alla routine.

Naomi Campailla

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